Questo è il punto
25 luglio 2012 Archiviato in: Libri
Durante l'ultimo weekend ho letto un libro molto interessante: Questo è il punto - Istruzioni per l'uso della punteggiatura, di Francesca Serafini, edito da Laterza. Si tratta esattamente di quello che promette il titolo (o il sottotitolo), un saggio sull'uso dei segni di interpunzione; può essere letto - credo - sia come un breve ma piuttosto dotto e documentato trattato di linguistica, sia come un piacevole ed esemplificato manuale per imparare a mettere punti e virgole al posto giusto. Inutile dire che io ho preferito il secondo approccio, quello meno sofisticato: non ho una preparazione umanistica, maturità classica a parte, tanto meno sono un linguista. Mi ritengo un artigiano delle parole e come tale sono molto contento quando trovo un buon attrezzo da lavoro, quale questo manuale può essere. Da oggi sarà uno dei miei ferri del mestiere (accanto a un piccolo gioiello che possiedo da molti anni: Come si dice, un divertentissimo saggio sul buon uso della lingua italiana opera di un grande linguista, Luciano Satta. Non cercatelo, è fuori catalogo da decenni).
Insomma, se vi capita di usare quattro o cinque puntini sospensivi al posto dei canonici tre, ma anche se avete dubbi un po' meno facili da risolvere, Questo è il punto è il libro che fa per voi.
Piccola postilla (lo so, mi ripeto): del libro ho preso la versione in ebook. Lo sottolineo perché è molto probabile che se tale versione non fosse esistita non l'avrei mai comprato: mi è capitato di vederlo citato da un amico, ero al mare e con pochi clic sull'iPad l'ho trovato e scaricato. Se avessi dovuto tenere a mente il titolo e rimandarne l'acquisto alla prima occasione in cui mi fossi trovato nei paraggi di una libreria, è verosimile che ci avrei rinunciato. Meditate, editori, meditate.
Insomma, se vi capita di usare quattro o cinque puntini sospensivi al posto dei canonici tre, ma anche se avete dubbi un po' meno facili da risolvere, Questo è il punto è il libro che fa per voi.
Piccola postilla (lo so, mi ripeto): del libro ho preso la versione in ebook. Lo sottolineo perché è molto probabile che se tale versione non fosse esistita non l'avrei mai comprato: mi è capitato di vederlo citato da un amico, ero al mare e con pochi clic sull'iPad l'ho trovato e scaricato. Se avessi dovuto tenere a mente il titolo e rimandarne l'acquisto alla prima occasione in cui mi fossi trovato nei paraggi di una libreria, è verosimile che ci avrei rinunciato. Meditate, editori, meditate.
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