La mistica del noir - 4
27 maggio 2012 Archiviato in: Scrittura
Il Male non esiste. Pensieri in libertà, messi in moto dalle notizie tragiche di queste ultime settimane: l'attentato alla scuola di Brindisi e il terremoto in Romagna.
A Brindisi pare che a piazzare la bomba che ha ucciso una ragazza di sedici anni e ferito molte sue compagne di scuola non siano stati né la criminalità organizzata né il terrorismo. Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l'attentatore: un individuo dall'aspetto anonimo, forse con una qualche disabilità alla mano. Uno che si è appostato, ha premuto un pulsante e se ne è andato. Non si sa ancora perché l'abbia fatto, magari più avanti ci diranno che si sono sbagliati e che invece la Sacra Corona Unita c'entrava eccome, ma il punto non è questo. Il punto (il mio punto) è che a compiere uno degli attentati più vigliacchi della nostra storia è stato un signor nessuno qualsiasi.
In Romagna, mentre gli abitanti dei paesi devastati dal terremoto cercano di salvare il salvabile terrorizzati dalle scosse che ancora li incalzano, e mentre il resto dell'Italia esprime la sua partecipazione e tenta di dare una mano, i soliti sciacalli girano per le case abbandonate, depredandole. Pare che alcuni si travestano con divise fasulle per indurre chi ancora non ha abbandonato la sua casa a farlo al più presto per evitare rischi. Anche in questo caso, a turbare le coscienze delle anime pie, sono banali, squallidi individui.
Il Male non esiste: esiste il male, che non ha niente di epico. Non esistono i grand vilain, i malvagi privi di scrupoli ma affascinanti nella loro perversione, capaci di spargere sangue e budella ma pronti a spiegarci, anche con qualche battuta d'effetto, che in fondo il Male è ovunque e loro l'hanno solo portato solo alle estreme conseguenze.
Questi personaggi li abbiamo inventati noi autori di thriller, spesso simpatici o almeno ammantati di un fascino inquietante. I cattivi veri, quelli che compiono il male vero, sono gli anonimi, banali individui di Brindisi e della Romagna. Dall'aspetto insignificante, magari un po' ignoranti. Gente che a scriverne in un libro non sarebbero simpatici a nessuno.
A Brindisi pare che a piazzare la bomba che ha ucciso una ragazza di sedici anni e ferito molte sue compagne di scuola non siano stati né la criminalità organizzata né il terrorismo. Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l'attentatore: un individuo dall'aspetto anonimo, forse con una qualche disabilità alla mano. Uno che si è appostato, ha premuto un pulsante e se ne è andato. Non si sa ancora perché l'abbia fatto, magari più avanti ci diranno che si sono sbagliati e che invece la Sacra Corona Unita c'entrava eccome, ma il punto non è questo. Il punto (il mio punto) è che a compiere uno degli attentati più vigliacchi della nostra storia è stato un signor nessuno qualsiasi.
In Romagna, mentre gli abitanti dei paesi devastati dal terremoto cercano di salvare il salvabile terrorizzati dalle scosse che ancora li incalzano, e mentre il resto dell'Italia esprime la sua partecipazione e tenta di dare una mano, i soliti sciacalli girano per le case abbandonate, depredandole. Pare che alcuni si travestano con divise fasulle per indurre chi ancora non ha abbandonato la sua casa a farlo al più presto per evitare rischi. Anche in questo caso, a turbare le coscienze delle anime pie, sono banali, squallidi individui.
Il Male non esiste: esiste il male, che non ha niente di epico. Non esistono i grand vilain, i malvagi privi di scrupoli ma affascinanti nella loro perversione, capaci di spargere sangue e budella ma pronti a spiegarci, anche con qualche battuta d'effetto, che in fondo il Male è ovunque e loro l'hanno solo portato solo alle estreme conseguenze.
Questi personaggi li abbiamo inventati noi autori di thriller, spesso simpatici o almeno ammantati di un fascino inquietante. I cattivi veri, quelli che compiono il male vero, sono gli anonimi, banali individui di Brindisi e della Romagna. Dall'aspetto insignificante, magari un po' ignoranti. Gente che a scriverne in un libro non sarebbero simpatici a nessuno.
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